di Tiziano Luccarelli
L'economia circolare propone delle pratiche più determinanti legate alla progettazione di prodotti e servizi. Le intenzioni delle aziende, nella scelta dei materiali, nelle modalità di assemblaggio, nell'imballaggio e nel modello di business influiscono molto sulla possibilità di far restare nel ciclo produttivo le materie prime. Il focus sul riciclo non è l'unico aspetto importante sul quale concentrarsi.
Emerge dalla discussione che la transizione ad un modello economico circolare è una la sfida così importante e determinante che richiede un impegno condiviso di tutte le entità dell'economia: governi, istituti di formazione, aziende, cittadini. I primi devono favorire la transizione con leggi e regolamenti, i secondi formare l'approccio mentale delle generazioni future, le terze rivedere e riprogettare (cioè innovare) le modalità con le quali operare nel mercato e le ultime, infine, adottare comportamenti d'acquisto più informati e responsabili.
L'intero sistema economico si sta orientando verso questa direzione. I grandi fondi d'investimento stanno supportando la transizione che, fortunatamente, si dimostra redditizia e foriera di profitto. Far collimare profitto e sostenibilità ambientale è un fattore importante per ridurre gli effetti nocivi del cambiamento climatico, visto che il 70% delle emissioni sono generate dal modo con cui i materiali vengono usati.
Ancora una volta, è palese la necessità di un approccio sistemico che fonda le sue basi sulla collaborazione e l'impegno condiviso. La passività non è una strategia possibile.
Di tutto questo ne abbiamo parlato durante il nostro terzo “Sotto le stelle: Economia Circolare. Prospettive” scambiando conoscenze e competenze, traducendo intenzioni ed idee in azioni. Grazie a Sabrina Montiglia per le foto della serata.
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